Mattarella e Pahor premiati a Gorizia: il simbolo di cooperazione europea

Mattarella e Pahor premiati a Gorizia: il simbolo di cooperazione europea

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato alla cerimonia di consegna del 25° Premio Santi Ilario e Taziano – Città di Gorizia, un evento di grande significato per la promozione del dialogo e della cooperazione tra Italia e Slovenia. L’importanza di un’Europa unita e pacifica è stata al centro del suo discorso, in cui ha ribadito la necessità di contrastare nazionalismi pericolosi e di valorizzare la collaborazione tra i popoli.

Un premio per la cooperazione e la fraternità europea

La cerimonia, svoltasi al Teatro Verdi di Gorizia, ha visto Mattarella ricevere il premio insieme al presidente emerito della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor. Questo riconoscimento è stato assegnato per il sostegno al progetto Go!2025 – Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025 e per l’impegno nel rafforzamento dell’amicizia tra i due Paesi.

Dopo la messa celebrata dall’arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, la cerimonia è stata arricchita dalla partecipazione degli studenti delle scuole Locchi e Trinko, che hanno intonato gli inni nazionali italiano e sloveno. Un gesto simbolico che ha sottolineato la fratellanza tra le due nazioni.

Il discorso di Mattarella: “Un futuro di pace è un dovere”

Nel suo discorso, il Presidente della Repubblica ha ricordato il momento storico vissuto con l’ex presidente sloveno Pahor in Piazza della Transalpina, luogo simbolico di divisione trasformato in spazio di unione e condivisione. Ha sottolineato come il successo della riconciliazione tra le due città sia merito delle società civili, capaci di costruire legami di amicizia e solidarietà al di là delle divisioni imposte dalla storia.

Le due città hanno coraggiosamente trasformato la prossimità geografica delle loro identità in un’opportunità, dando vita a un esempio inestimabile non solo per i nostri due Paesi, ma per l’intera Europa e per i valori che il progetto dell’Unione rappresenta” ha affermato Mattarella.

Il Presidente ha inoltre ribadito la necessità di un’Europa coesa, in cui il dialogo e la cooperazione prevalgano sulle logiche della forza. Ha ricordato gli orrori del passato, ammonendo sul rischio di ripetere gli errori storici: “L’orrore dei campi di concentramento e il lungo inverno dei genocidi dopo il ’45 si sono ripetuti troppe volte. Non è l’abbandono alle illusioni a evitarli ma l’impegno dei popoli e il coraggio delle istituzioni di non venir mai meno al rispetto della dignità delle persone“.

La frontiera come opportunità di crescita

Mattarella ha elogiato l’esempio di Gorizia e Nova Gorica, che da sempre rappresentano un crocevia di popoli, lingue e culture. “La frontiera, da luogo ostile, diventa così fattore di opportunità, di incontro di risorse e crescita, nell’economia, nella scienza, nelle identità culturali“, ha dichiarato il Presidente.

Anche Borut Pahor ha espresso gratitudine per la collaborazione con Mattarella, sottolineando il valore della cooperazione tra i due Paesi. “Abbiamo lavorato insieme per costruire un mondo migliore. Non è stato sempre facile, ma la nostra responsabilità verso il futuro dell’Europa ci ha guidato” ha affermato Pahor, invitando a non arrendersi di fronte alle sfide che l’Unione Europea sta affrontando.

Un simbolo di unione per il futuro dell’Europa

L’importanza della riconciliazione e della cooperazione è stata ribadita anche dalle autorità locali, tra cui il presidente della Regione Massimiliano Fedriga e il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna. Fedriga ha sottolineato come la stretta di mano tra Mattarella e Pahor sia diventata un simbolo di riconciliazione e di costruzione di un futuro basato sulla collaborazione.

Al termine della cerimonia, Mattarella e Pahor hanno lasciato il Teatro Verdi tra gli applausi del pubblico, sigillando con un abbraccio il significato profondo di questa giornata.

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